Era un afoso pomeriggio di qualche estate fa e Puzzaman, Felicity e Pentolino ¹ trovavano riparo sotto i tendoni del bar della piazzetta pressocché deserta.
Tra una chiacchiera e l’altra, si ristoravano con del tè alla pesca quando, ad un tratto, un dubbio esistenziale assalì il povero Puzzaman; dopo qualche istante di silenzio, il suo sguardo cessò di fissare il vuoto e si posò su Felicity: “Com’è che si chiama tua sorella? – esclamò, per poi aggiungere – Paola??” Lesto Pentolino lo travolse con un “Ma gooosa!!! PA-U-LA ..con la U!!“ Stordito, Puzzy osservò Felicity in trepidante attesa di una conferma: “Sì, Puzzy.. si chiama Paula“ nascondendo a malapena la risatina sotto quei bei baffi. ²
Alché Puzzaman pensò qualcosa del tipo “se lo dice lei che è una donna” – sostanzialmente riferito al fatto che non fosse uno di quei due ³ – e si ritenne soddisfatto della risposta ricevuta.
Testimonianza di uno che ha assistito di persona allo svolgimento dei fatti. Purtroppo il suo cervello non funziona bene come vorrebbe farvi credere.
Prove scientifiche:
– all’epoca Puzzaman era discretamente abbindolabile.
– esiste una persona (non farò nomi, ma sappiate che è il Sacerdote di quest’altra storia) che per anni ha pensato il proprio fratello si chiamasse Paulo (invece di Paolo). Da qui probabilmente l’idea.
So che vi sareste aspettati un tomo da millemila pagine a riguardo, ma il mito spesso sovrasta la realtà delle cose che, invece, è molto più semplice di quanto si creda. In ogni caso, da quel giorno lei per tutti noi si chiama Paula ..e anche per tutti voi!! 😀
¹ Sacco non era presente all’evento, ergo non statelo a sentire.
² In senso metaforico. Spero non mi arrivino legnate per questo.
³ Davvero non l’hai capito? Si riferisce a Sacco e Pentolino.